giovedì 21 giugno 2007

Elvio firma... e se ne va

Ci aveva abituati a lunghi, accorati pistolotti, talvolta conditi da insulti. Ogni volta che apriva bocca erano strali e bordate per gli avversari e per tutti quelli che non la pensavano come lui. Se l'era presa perfino con i suoi alleati azzurri e i nani da giardino. Ma ieri, durante il passaggio di consegne tra lui e il suo erede Pietro Vignali, Elvio Ubaldi ha semplicemente firmato gli atti e poi si è ritirato, in un silenzio quasi irreale. Nessun discorso di commiato soltanto alcune frasi smozzicate a bassa voce. Talmente irriconoscibile da far tristezza. Perfino il suo delfino e i presenti sono rimasti sorpresi dall'Elvio dimesso. Dopo nove anni, forse tradito dall'emozione, il re ha abdicato a bocca chiusa. Speriamo ritrovi lo smalto dei giorni migliori dal pulpito della presidenza del consiglio (ovviamente comunale!). Perché Ubaldi che non pontifica e non insulta, è come la pizza senza mozzarella.

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